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cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS - http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com

CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN - http://ceciliapolidoritwicedesign.blogspot.com

CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 2 -http://ceciliapolidoritwicedesign2.blogspot.com

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"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."

Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010

"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."

Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011

capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori
capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

capodanno in Times Square 2012, foto Francesco G. Teratone

capodanno in Times Square 2012, foto Francesco G. Teratone
capodanno in Times Square 2012, foto Francesco G. Teratone

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martedì 20 marzo 2012

MY BRACELETS KEITH HARING


Questa è la storia di un uomo che ha tracciato il proprio percorso danzando come la traiettoria, instabile ma potente, di una stupenda cometa.
Il 4 Maggio 1958 Keith Haring nasce a Reading, in Pennsylvania, e cresce a ritmo di rock'n roll.
Molto presto inizia a disegnare, incoraggiato dal padre Allen che condivide la sua stessa passione.Il debutto artistico di Keith è fortemente influenzato, infatti, dai fumetti che il padre schizza velocemente per lui.
Si esibisce per la prima volta nel 1978 all'Arts and Crafts Center di Pittsburgh e, nello stesso anno, si trasferisce a New York. Qui incontra Basquiat, divora i libri scritti da Burroughs ed entra alla School of Visual Arts: studia semiotica, storia dell'arte, scultura e pittura, cibandosene per i suoi lavori futuri. Il suo linguaggio abbraccia inoltre i geroglifici e le linee geometriche, i collages testuali, le fotocopie, dando vita ad un'esplosione di energia.
La città e la vita sono i suoi temi preferiti. Dovunque si trovi, disegna, dipinge, lasciando il sua firma ogni volta. Dipinge nelle metropolitane, sui cartelloni pubblicitari, fuggendo al controllo della polizia che lo segue ad ogni suo passo. Dipinge sui muri di qualsiasi città del mondo, da Melbourne a Manhattan, da Rio a Minneapolis, marchiando qualsiasi oggetto, partecipando inoltre alla Biennial of Whitney Museum e a quella di San Paolo in Brasile, senza mai perdere la sua coerenza artistica.
La metropolitana di New York è il suo laboratorio, il luogo dove lui sperimenta, improvvisando ed inventando, ma sempre utilizzando lo stesso metodo: disegnata una prima trama, traccia con il pennello icone e modelli che ciascuno di noi, a poco a poco, è in grado di riconoscere.
Nel 1984, Keith afferma: “L'arte vive attraverso l'immaginazione delle persone che la guardano. Senza questo contatto, l'arte non esiste. Ho scelto di diventare un produttore di immagini del XX secolo e ogni giorno cerco di capire le responsabilità e le implicazioni che questa scelta comporta. È diventato chiaro per me che l'arte non è un attività elitaria riservata all'apprezzamento di pochi, ma esiste per tutti noi, ed è questo che continuerò a fare”.


Per realizzare il mio bracciale  mi sono ispirata alle linee e alle forme e opere di Keith Haring, attraverso queste  figure, ho elaborato il  MY BRACELETS KEITH HARING  , per crearlo ho utilizzato un materiale semplice da modellare e lavorare il Das, una volta riprodotti queste figure le ho colorate con una base  di colore e definito da un contorno nero deciso e semplice  cosi nascono i miei brecciali.


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lunedì 19 marzo 2012

BRACELET BLACK AND WHITE

Per la terza esercitazione "bracelet"  proposta dalla docente Cecilia Polidori (http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com/p/appunti-lezione-5-2-esercitazione.html), ho scelto di utilizzare il fimo. Pur trattando per la prima volta questo materiale, ho pensato che, essendo molto malleabile, si sarebbe rivelato la soluzione migliore per poter realizzare la mia idea di un prodotto variegato e al contempo originale. Prima di procedere alla realizzazione definitiva dell’oggetto, inizio a “giocare” con dei panetti di fimo per cercare di capire il giusto dosaggio, sia per ottenere una circonferenza delle perline che rispondesse alle mie aspettative, sia per creare un giusto equilibrio tra i colori. Successivamente prendo due palline di fimo, di cui una bianca e una nera. Con ognuna di esse realizzo due sfoglie molto sottili. Suddivido le sfoglie ottenute in strisce: rispettivamente tre di colore bianco e due di colore nero. Sovrappongo le cinque strisce in sequenza alternata partendo da quella bianca. Appiattisco questi strati sino a formare un’unica sfoglia sottile. L’arrotolo su se stessa. Ritaglio i bordi per evidenziare l’effetto creato. Successivamente ricavo dal salsicciotto delle fette di due cm in modo da ottenere delle sfere di uguali dimensioni. Stendo ulteriormente ciascuna fetta e la modello con le mani ottenendo delle perline variegate.Con l’ausilio di un ago creo un foro al centro di ciascuna di esse. Successivamente inforno le perle per 30 minuti alla temperatura di 110 gradi. Una volta pronte applico uno smalto trasparente al fine di far risaltare i colori e conferirgli un effetto di lucidità. Infine le inserisco in un infilaperle di nailon, al quale fisso dei ganci di chiusura alle estremità.

Fragments Bracelet



Per la seconda esercitazione assegnataci dalla Prof. Cecilia Polidori (vedi http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.it/p/appunti-lezione-5-2-esercitazione.html) ancora una volta il mio riferimento è Ettore Sottsass. Infatti attraverso lo studio fatto in precedenza per la realizzazione del HMB (vedi http://ceciliapolidoritwicedesign2.blogspot.it/2012/01/ceramic-handmade-book.html) ho avuto modo di conoscere la sua produzione e la sua personalità, dalla quale sono rimasta particolarmente affascinata tanto da spingermi  a provare ad osservare il mondo con la stessa attenzione-curiosità del designer. Perciò questo aspetto l’ho messo concretamente in pratica proprio durante il workshop del Corso di Rilievo architettonico della Prof. M. Arena, svoltosi in una piccola cittadina siciliana: Forza d’Agrò.  L’obiettivo di questa esperienza oltre quello di restituire in maniera quanto più precisa l’intero paese, è anche quello di individuarne gli elementi caratterizzanti. Ed i colori lo erano sicuramente. I colori della vegetazione che abbracciava le abitazioni, che segnava le scalinate, ma  anche i colori dei decori che le abbellivano. Infatti “esplorando” il lotto assegnatoci ecco quello che ho “scoperto”. 
Questi per una persona qualsiasi potrebbero non essere particolarmente interessanti però per me sono stati una sorta di flashback alla produzione ma soprattutto alle sensazioni che i colori davano a Sottsass. Perciò decido di fare di questi frammenti di ceramica il tema dell’ esercitazione, creando allo stesso tempo un oggetto che diventi memoria di quella incredibile esperienza.
Project documentation
Per realizzare i frammenti che andranno a formare il mio bracciale utilizzo del das, materiale facilmente modellabile e che quindi mi consentirà di creare le forme irregolari che possiamo vedere nella foto di riferimento. Una volta asciutti procedo col dipingere ogni singolo elemento con le stesse fantasie della foto. Infine procedo con l’inserire un filo di spago attraverso i fori ottenuti dai bastoncini posizionati nella fase iniziale. Tra un elemento e l’altro, inoltre, inserisco delle perline rosse per poterli distanziare e bloccare allo stesso tempo.




“…i colori si odiano, si amano, i colori pesano o sono leggeri, urlano o sono muti…I colori ti accendono la memoria o possono cancellarla.”
Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, ediz. Adelphi, Ottobre 2010 - pag 227

domenica 18 marzo 2012

MY STORY PACKAGING

Per la realizzazione della prima esercitazione (cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS: appunti Lezione 4, 1° esercitazione) ho pensato di far riferimento ai libricini per bambini nati dalla collaborazione di Enzo Mari e la moglie Iela; questi sono testi illustrati di grande innovazione grafica che propongono un linguaggio basato sull’immagine, le quali sono molto semplici ma estremamente evocative. Enzo Mari cura con la moglie l’ideazione di due libricini: L’uovo e la gallina e La mela e la farfalla. Per il mio packaging ho scelto proprio il primo di questi, nel quale è rappresentata la successione degli eventi naturali dalla schiusura di un uovo di gallina fino alla nascita di un pulcino. In realtà ho deciso di realizzare tre packaging con le fasi più significative, in modo tale da poter avere un’unità che potesse svolgere perfettamente la sua funzione, ma un insieme che, oltre l’aspetto funzionale, raccontasse anche una storia.
Fasi di montaggio:

My Story Packaging:
Link di riferimento testo: http://www.babalibri.it/dettaglio.asp?col=2&id=80 Link di riferimento immagini: http://www.cittadelsole.it/customer/product.php?productid=9986&cat=102 http://www.flickr.com/photos/laurapopdesign/3870284877/in/photostream/ http://altheomagazine.blogspot.com/2011/12/altheo-design-del-xx-secolo-enzo-mari.html