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cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS - http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com

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"Si continua ad abbandonare qualcosa. Si continua a dire addio. Il problema, forse, è cercare d'inventare nuove perfezioni, pensare che ogni momento è una perfezione che comunque si può perfezionare..."

Ettore SOTTSASS, Scritto di notte, maggio 2010

"Si procede per tentativi, valutando empiricamente le diverse soluzioni possibili..."

Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, marzo 2011

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo,agosto 2011

capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori
capodanno a new york 2012 foto cecilia polidori

capodanno in Times Square 2012, foto Francesco G. Teratone

capodanno in Times Square 2012, foto Francesco G. Teratone
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venerdì 20 gennaio 2012

Enamels' packaging


Catalogus Gallery Il Sestante Milan 1959
Studiando Ettore Sottsass, resto particolarmente colpita dall’affascinante mondo dei colori e delle forme geometriche, elementi chiave dei suoi lavori. Come egli stesso sostiene "In modo diverso dalle parole, colore non è un'invenzione artificiale, ma esso è il cosmo stesso.” (http://www.microsofttranslator.com/BV.aspx?ref=IE8Activity&a=http%3A%2F%2F10corsocomo-thejournal.com%2F2010%2F04%2Fenamels-1958-by-ettore-sottsass%2F).
Il colore viene espresso da Sottsass sotto forme diverse, interessante è il mondo degli “Enamels”, smalti colorati attraverso i quali dipinge le sue ceramiche tramite l’utilizzo di linee e cerchi. "Gli smalti sono esattamente il punto di incontro tra Sottsass designer e Sottsass artista".  (http://www.okoloweb.cz/projects/what-about-the-1950s-sottsass-interview-with-fulvio-and-napoleone-ferrari-curators-of-casa-mollino-torino). Per la prima esercitazione del corso, che consiste nella realizzazione di un anello portarotoli (vedi sito specifico Lezioni di design - Twice design lessons: cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS: appunti Lezione 4, 1° esercitazione), decido di  utilizzare il tema degli "Enamels" di Sottsass come motivo decorativo, traendo spunto da alcuni schizzi esposti durante l’inaugurazione della Galleria milanese Il Sestante nel 1958.
Per la realizzazione del secono portatavole, invece, ho scelto come motivo  alcuni oggetti di Sottsass realizzati con la tecnica degli smalti.
Inizio a disegnare in digitale il modellino del mio packaging
Link di riferimento immagine: http://www.floornature.it/notizie-novita-interior-design/news-ettore-sottsass-enamels-vitra-design-museum-gallery-6864/

Bracciale: “We love paper”

Bracciale: We love paper
Tra le due esercitazioni proposte dalla Prof. Arch. Cecilia Polidori, (vedi sito delle "Lezioni di design"-Twice Design Lessons: 
http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com/p/appunti-lezione-5-2-esercitazione ) del corso di Disegno Industriale tenuto presso l’ Università Mediterranea di Reggio Calabria, mi sono cimentata in quella riguardante la realizzazione di monili; è stata un’ esperienza molto interessante sia perché ha stuzzicato la mia fantasia e messo alla prova la mia manualità e sia perché mi ha portato a fare diverse ricerche sul web che mi hanno fatto scoprire un mondo legato ai temi del riciclo, del riuso e soprattutto della moda low-cost. Primo fra tutti il libro suggeritoci dalla docente (http://books.google.it/books?id=BJC1Xwiw6mIC&pg=PA7&lpg=PA7&dq=500+bracelets&source=bl&ots=yjQ-YE56BC&sig=bqzmfAWEQL_Po_uECPPQiWIwIZM&hl=it&ei=6eDlTq28JqWC4gS0msWkDA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=8&sqi=2&ved=0CGAQ6AEwBw#v=onepage&q=500%20bracelets&f=false), e successivamente tramite alcuni blog di persone che realizzano bracciali e altri oggetti con materiali facilmente reperibili in casa ( vedi sito: http://psimadethis.com/archive oppure http://alteredart1129.wordpress.com/2011/05/11/thai-newspaper-bangles-bracciali-rigidi-con-carta-riciclata9. 
Per la realizzazione di questo bracciale ho usato: fogli di riviste, cartoncino, fili di lana e colla.
Il primo passaggio per la realizzazione del bracciale è stato quello di tagliare dei piccoli quadrati di cartoncino che serviranno da rinforzo per le parti che lo comporranno e di decidere il loro rivestimento.
Dopo aver realizzato la base per i quadrati ho deciso che il rivestimento di questi sarebbe stato realizzato tramite le pagine prese da una rivista italiana di design. Queste pagine sono state tagliate a strisce e successivamente piegate ed incollate; tra le pieghe(come rinforzo) sono stati inseriti i quadrati di cartone precedentemente tagliati.
I quattro quadrati che formano il bracciale sono stati realizzati e vengono ricoperti di colla vinilica che servirà sia per fare aderire meglio le diverse facce del quadrato, sia per dare un effetto lucido al bracciale. Una volta terminata la fase con la colla vinilica sono state messe ad asciugare per circa un ora. Passata un ora ho preso ciascuno dei quattro quadrati e ho realizzato su ciascuno di essi due fori agli estremi opposti, questi fori serviranno per unirli.
Il passaggio successivo è stato quello di inserire all’ interno dei fori i fili di lana che serviranno ad assemblare i quattro quadrati.  Questo è il risulato.
Collana “Marilyn”
«Per me la Monroe non è altro che una persona fra tante altre. E riguardo alla questione se dipingere l’attrice in toni di colore così vivaci rappresenti un atto simbolico, posso soltanto rispondere che a me interessava la sua bellezza: e la Monroe è bella. Per un bel soggetto ci vogliono infine bei colori. Questo è tutto. La storia si comporta più o meno allo stesso modo».                                                                                                                                     
 Andy Warhol
http://www.babelearte.it/tipomuseo.asp?arid=396&quadroid=1572
Per la realizzazione della collana ho eseguito i materiali simili (cartone 1mm, stampe Andy Warhol, colla, vecchie parti di collane) ed i medesimi passaggi iniziali già effettuati per il suddetto bracciale.
Ho ricercato quale dovesse essere il soggetto della mia collana (il presupposto da rispettare era quello di essere in relazione con il soggetto del bracciale), una volta scelto come soggetto della mia collana l’opera emblematica di Andy Warhol ho disegnato e ritagliato dei quadrati in cartone da 1 mm come supporto per le stampe. Il passaggio successivo è stato quello di stampare le fotografie di Marilyn Monroe su fogli di carta,con le medesime misure dei quadrati di cartone precedentemente realizzati, e ritagliarle. 
Sui quadrati di cartone è stato passato una strato di colla e fatto aderire su entrambe le facce di questo le immagini di Marilyn . Successivamente, come già precedentemente fatto, ho ricoperto i quadrati di cartone sui quali è stato fissato il volto di Marilin in versione Pop Art con colla vinilica e lasciati asciugare per un ora circa.
Dopo che i quadrati erano asciutti ho praticato un foro; ho trovato in casa alcuni anelli di varie collane ormai rotte, li ho assemblati e tramite dei gancetti ho unito gli anelli che componevano la collana con i quadrati realizzati. Questo è il risultato.

martedì 17 gennaio 2012

Fork Bracelet


Le forchette parlanti di Bruno Munari
L'ispirazione per questa seconda esercitazione (riferimento su http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com/ banner specifico appunti Lezione 5, 2° esercitazione) proviene da Bruno Munari. Di questo illustre designer ho apprezzato la dolcezza e la pazienza con cui si riferiva ai bambini, stimolandone la creatività con giochi semplici e materiali comuni. Ho quindi conosciuto le sue Forchette Parlanti (1958), “piegate” all’espressività anche a discapito della loro usabilità, disegnate senza nessun scopo pratico, solamente per far giocare la fantasia. Ho voluto prenderle come riferimento e conferirgli una funzione, nuova, che è quella estetica dell'accessorio di bigiotteria. Realizzarle è stato abbastanza semplice: sono necessarie delle forchette, meglio se economiche e quindi facilmente pieghevoli, ed un paio di pinze. La lavorazione non implica particolari difficoltà; le piegature devono essere decise e applicate con una certa forza dei punti più resistenti, con l'accorgimento di interporre un panno tra la pinza e la forchetta, in modo da non graffiarla.
Ho voluto infine impreziosirle intrecciandovi dei fili di rame e di ottone.

Structural packaging "le tre dimensioni"

Structural packaging “le tre dimensioni”
“…opto per la serigrafia eseguita a mano, senza sfumature o segni sovrapposti. … Non è semplice realizzare una forma totalmente piatta, senza linee che contribuiscano a suggerirne la plasticità.”
Enzo MARI, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, Marzo 2011, 1° ediz., cap. IV, pag. 59
Per realizzare l'oggetto della prima esercitazione (vedi sito specifico delle "Lezioni di design"-Twice Design Lessons:cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS: appunti Lezione 4,1° esercitazione), mi sono servita della carta serigrafica Le porte di Enzo Mari (Serigrafia. Edizioni d’Arte Carta a mano stampata in serigrafia 4 colori. Ediz. Danese 1976).
Le porte è una stampa serigrafica di cm 70x50 in cui il designer dà una percezione astratta dello spazio reale e crea così per l’osservatore un’ambiguità percettiva degli spazi tridimensionali. Giocando con delle forme colorate molto semplici Mari crea un rapporto tra astrazione e misurazione. Così nel mio packaging ho voluto ricreare questa percezione astratta dei volumi, giocando con i colori giallo, rosso e blu. 

Paper's Bracelet

Paper's Bracelet
Prendendo come riferimento il materiale che la prof.essa Cecilia Polidori ci ha fornito nella seconda esercitazione (vedi sito specifico delle "Lezioni di design"-Twice Design Lessons:cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS: appunti Lezione 5 ,2° esercitazione) ho pensato di creare un braccialetto di carta a "catena". Il procedimento è semplice e il materiale è riciclabile: io ho scelto di utilizzare dei cartoncini, ma si può usare qualsiasi tipo di carta (da regalo, di giornale, per i collage, ecc..).

lunedì 16 gennaio 2012

Packaging di…soggetti e sequenze

Per realizzare il mio packaging, oggetto della prima esercitazione ( vedi sito specifico delle "Lezioni di design"-Twice Design Lessons:cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS: appunti Lezione 4,1° esercitazione), tra i materiali  messi a disposizione utilizzo le Carte da disegno di Enzo Mari.
 Le Carte da disegno sono una serie di libri-gioco, cinque in totale, pubblicata negli anni settanta. Esse consistono in lunghe strisce che accennano, con appunti visivi disegnati dall’autore, a racconti, sequenze, sogni, volti, viaggi, paesaggi e così via...  Lo scopo di questi libri è appunto dare la possibilità ad ogni bambino di poter far sua ogni storia, prendendo spunti, continuando o reinventando tutto attraverso i propri disegni. Perciò riproduco, come se fossero le sequenze di un’unica  pellicola, i  personaggi e gli oggetti disegnati da Mari.             
Studiando e realizzando l’anello/packaging comprendo sempre più il significato e l’obiettivo di questa collezione, perciò sulla scia di quanto detto precedentemente decido di raccontare anch’io una storia con il mio portarotoli.
Racconterò Enzo Mari, o meglio racconterò sessant’anni di idee e di progetti per difendere un sogno e lo farò disegnando sequenza dopo sequenza i progetti e gli oggetti che l’hanno reso celebre ma anche gli schizzi con cui lo stesso designer rappresenta le fasi della sua vita.
Ecco il portarotoli cinematografico

“ Perché progettare è come navigare: si impara a farlo seguendo la linea della costa e tenendola come riferimento, ma sognando di attraversare l’oceano è probabile che qualcuno scopra una nuova rotta.”
Enzo MARI, 25 modi per piantare in chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1° ediz, pg. 171
Link di riferimento Carte da disegno:

BACTERIO PACK by Vanessa Giurlanda

Gioie nascoste in un...PACCHETTO
Per la prima esercitazione proposta dalla Prof. Polidori Cecilia, ho preso come riferimento il Designer Ettore Sottsass. In particolare, mi sono soffermata su “Bakterio”. 
Ettore Sottsass ha progettato Bakterio” nel 1978, ed è stato realizzato come laminato plastico da Abet Print. Il laminato è stato utilizzato come superficie che riproduce, per imitazione, qualcosa di esistente in natura (legno, marmo, etc). 


La grande intuizione di Abet Laminati fu quella di comprendere che il laminato poteva avere una propria indipendente ed originale capacità espressiva, che poteva dare identità alla superficie di un oggetto, rivestendo un mobile o un piano, rendendola resistente, lavabile, duratura e cambiandone la percezione.